C'era una s-volta • Sara di Sogni Risplendono

A dare il via alla mia nuova rubrica la prima artigiana "moderna" che ho conosciuto sul web.

Non so datare il momento in cui la mia vita ha incrociato quella dell'artigiana che ho scelto per inaugurare la nuova rubrica del blog, C'era una svolta - storie di donne che si sono tirate su le maniche (qui l'introduzione).

C'era una s-volta è una raccolta di fiabe moderne, in cui le protagoniste sono tutt'altro che belle principesse addormentate, ma donne che si sporcano le mani e cercano pian piano di costruirsi il proprio futuro. C'era una s-volta è la mia raccolta di artigiane del cuore, ma non solo di artigiane. C'era una s-volta è una rubrica ottimista, di buone notizie e speranze: per alcune la s-volta c'è già stata, io sono sicura che per altre, presto, ci sarà. C'era una s-volta, ogni 8 del mese sul blog Cartolelya.

Quello che ricordo del momento in cui ho conosciuto la donna di cui vi parlo oggi è che io ero ancora una giovane ragazza con un sacco di tempo libero, tempo libero che usavo per leggere moltissimi libri e per parlarne su un blog che oggi non esiste più. Quello che ricordo è che amavo già il mondo della creatività. Quello che ricordo è che non immaginavo che grazie a creatività e web qualcuno potesse davvero viverci.

Poi ho incontrato lei, non chiedetemi come io sia arrivata sul suo blog, visto che all'epoca realizzava creazioni per bambini e io di bambini non ne avevo. Non so se avesse già la partita Iva, forse no, ed è per questo che la sua storia mi affascina moltissimo, perché ne ho visto i progressi quasi fin dall'inizio.
Lei è Sara Rezzolla di Sogni risplendono.
Come vi dicevo, io l'ho conosciuta in tempi remoti, quando realizzava prodotti per bambini e, in particolare, quiet book. Non avevo mai sentito parlare prima di quei libri di stoffa, ma me ne sono innamorata all'istante. Avevo deciso che appena sarei diventata mamma ne avrei comprato uno. Non potevo certo immaginare che il suo essere artigiana, proprio poco dopo la nascita della mia Alice, avrebbe completamente cambiato strada. Insomma, quando Alice ha compiuto un anno Sara non realizzava già più i quiet book da mesi, così mi sono dovuta impegnare a crearne uno da sola (questo), seguendo comunque il tutorial che lei ha offerto gentilmente sul blog.

Oggi Sara è un'artigiana dello zero waste, una donna semplice, con una piccola famiglia e una casa nuova. Su Instagram la seguo quotidianamente, sebbene io non sia un'ambientalista e non pensi di diventare vegetariana. Ho anche il pollice poco verde, ma su quello potrei anche migliorare. Su quel social, come anche sul suo canale Youtube, Sara è cintura nera di green, autoproduzione, lotta allo spreco, talee, ricette e melanzane. Imbattibili le sue piadine, ve lo assicuro!

È tra le persone più costanti e organizzate che io abbia mai conosciuto e, diciamocelo, le invidio un po' (bonariamente) questo lato del suo carattere che sicuramente l'ha aiutata anche nella gestione del suo lavoro in proprio.

Sul suo shop carica due volte al mese nuovi prodotti.
Ci troverete salviette struccanti, salvaslip, copriciotola, sacchetti multiuso, portasnack, portaposate. Se cercate qualcosa di serio non fa per voi: Sara usa per le sue creazioni solo stoffe bellissime, coloratissime e alquanto buffe.
Sara è il simbolo di quello che vorrei diventasse questo appuntamento mensile sul blog.
È una donna.
È una mamma.
È un'artigiana.
Per me è un esempio.
La sua storia è quella di una bambina che voleva fare la veterinaria e che, una volta divenuta adulta, continua a rafforzare il suo interesse per l'ambiente. Per la laurea si fa regalare dalle amiche una macchina da cucire. Non lo sa ancora, ma quella macchina da cucire la salverà dal momento più doloroso della sua vita. Punto dopo punto, con accanto l'uomo della sua vita, Sara costruisce il suo progetto. Lo fa con costanza, determinazione, lo fa senza smettere mai di crederci, con fatica e molte sperimentazioni. Lo fa arginando la sua timidezza. Lo fa lasciando la Sardegna per Reggio Emilia, dove vive con suo marito e il suo piccolo assistente. Lo fa col lavoro, con la fatica, con gli occhi curiosi e mai troppe chiacchiere a sproposito.
Seguitela se cercate persone autentiche.
Questi i suoi riferimenti:

Tutte le immagini di questo post appartengono a Sara (la prima l'ho modificata).

0 comments