Ho sognato la cioccolata per anni • Trudi Birger

La storia vera di una bambina ebrea sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti.

Questo post è apparso originariamente sul mio vecchio blog, Scarabocchi di pensieri, nel novembre 2011.
Un po' di tempo fa, mentre vagabondavo tra i banconi della libreria senza un'idea precisa riguardo al libro da comprare, sono stata attratta dal titolo di un libricino, anzi da una delle parole del titolo: cioccolata (strano eh?). Ho preso il libro in mano. Autrice Trudi Birger. Sulla copertina il volto in bianco e nero di una bambina.
Quel titolo che apparentemente poteva sembrare ironico e divertente (Ho sognato la cioccolata per anni) nascondeva in realtà una storia tragica, la storia vera dell'autrice che racconta in prima persona la sua esperienza in un campo di concentramento, avvenuta quando era ancora una ragazzina.

Trudi apparteneva a una famiglia borghese ebrea, era ricca e passava i suoi pomeriggi a ballare nei salotti di Francoforte. Una vita da privilegiata la sua, una vita che all'improvviso venne spazzata via dall'avvento del nazismo, insieme a tante altre vite normali e innocenti, che altri libri, con altre parole, hanno testimoniato. 

La storia di Trudi parte da Francoforte, attraversa il ghetto di Kovno e poi il campo di concentramento di Stutthof.

La storia e la crudeltà senza senso dei lager la conosciamo tutti, abbiamo letto libri, abbiamo visto film, in televisione abbiamo incrociato gli occhi di chi in quell'orrore c'è stato e, per un puro caso, ne è uscito vivo.

La storia di Trudi è un nuovo tassello in questo oceano di dolore, un tassello giovane di una ragazzina che non ha mai smesso di sognare un futuro fuori da quel posto tremendo, un tassello fatto di finti sorrisi rivolti ai tedeschi per farsi gettare un pezzo di pane mangiucchiato, prezioso più dell'oro. Quello di Trudi è un tassello che parla d'amore, di un amore forte e sconfinato per la sua famiglia, soprattutto per la madre con cui condivideva anche il lager. Quell'amore che l'ha tenuta in vita, giorno dopo giorno, dolore dopo dolore, atrocità dopo atrocità, miracolo dopo miracolo. Perché, Trudi ne è certa, la sua salvezza è un miracolo, anche se non sa a quale dio attribuirlo, poiché non sa dove potrebbe essere quel dio che da un lato l'ha salvata, ma dall'altro ha permesso che milioni di persone come lei morissero senza un perché.

Se volete leggere le frasi che ho sottolineato leggendo il libro vi rimando a questo post!

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