Guarda bello! // Capitolo 3 [Sui monti dell'Appennino modenese ]

La mia rubrica di piccole cose belle scovate in giro fa tappa in Emilia Romagna, sull'Appennino modenese.

Questo post è apparso originariamente nel mio vecchio blog L'Ely curiosa nel novembre 2016.
Alla fine della Toscana l'Abetone a mezzogiorno faceva paura, c'era una nebbia fittissima e poi pioveva. Era giugno e sembrava novembre. Archimede mi diceva Al ritorno trova un'altra strada e io mi guardavo intorno pensando a quanta neve ci sarebbe stata, lì, d'inverno. Pensa bella, gli rispondevo. 
Poi, oltre la nebbia, oltre la pioggia, oltre ai boschi fittissimi, eccola: l'Emilia. Ne abbiamo percorso un piccolissimo tratto (Fiumalbo, Sestola, Fanano), ma ancora adesso la sento attaccata al mio cuore (saranno stati i tortellini?). 

Guarda bello!, dall'alto del Monte Cimone, l'avrò esclamato mille volte, giuro che per scrivere questo post cercherò di contenermi.
1) A Sestola era da poco passato il giro d'Italia e le vie erano tutte un tripudio di rosa. Penso che non farò mai una bicicletta di nastri e foglie (anche se l'ho trovata molto molto carina), ma magari potrei personalizzare un vaso di fiori come se passasse pure a casa mia il Giro. 


2) L'Emilia patriottica dà un bello spunto pure per dipingere i garage. Questa terra profuma di lotta e libertà, è obbligatorio pensare che se abbiamo quello che abbiamo lo dobbiamo a chi, su per questi monti, ha combattuto.

3) Fuori dalla stanza in cui abbiamo dormito (qui) c'era un quadretto realizzato con una tecnica che mi è sembrata assai interessante: a quanto pare si può dipingere perfino su una foglia secca!

4) Prima di ripartire per tornare a casa abbiamo fatto l'ultima tappa a Fanano, un paese pieno zeppo di negozi, nel quale ho lasciato un po' di soldini, insomma. Da qui voglio offrire lo spunto per un "giardino da parete", utile per chi non ha lo spazio, ma non vuole rinunciare al colore, alla bellezza dei fiori e a un pizzico di originalità.
Mio commento del 2019: questo primo viaggio insieme, senza meta, senza una vaga idea del posto in cui avremmo dormito la sera, senza alcuna preoccupazione se non quella di viverci come mai prima, ecco, io me la porterò sempre nel cuore. Specialmente oggi che siamo diventati tre e tutto sembra bellissimo e diverso e sappiamo che una vacanza così, forse, se va bene, la potremo rifare tra vent'anni.

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