Il mese dell'Ely // Febbraio 2017

Febbraio dolce dormire.
Come? Non era così? Ah, mi sembrava di sì, perché io ho avuto un mese molto molto riposante, direi quasi piatto, direi quasi quasi inutile. Il fatto è che, semplicemente, non vedendo neve all'orizzonte neanche per sbaglio, quest'anno mi è presa una voglia matta di primavera. Domenica vorrei addirittura andare al mare, proprio io che sono repellente al sole.

Ora che ci penso comunque qualcosa di positivo, o almeno degno di nota, febbraietto me l'ha portato.
   Primo. Sono diventata bionda. Mi sono degnata di indossare una cinesissima parrucca per la sfilata di Carnevale, improvvisando all'ultimo minuto un costume da donna fuorilegge del lontano West che, in fin dei conti, non è risultato affatto male. Non mi farò mai mai mai bionda davvero, ma comunque devo dire che credevo sarei stata peggio.
   Secondo. Ho ripreso in mano il libro dei fiori di carta ed è stato bello ricominciare, dopo anni e anni, a spiegazzare fogli quadrati per ottenere, per esempio, i miei fiori preferiti: i tulipani.
   Terzo. Ho fatto i bomboloni, inaugurando finalmente la friggitrice. F-A-N-T-A-S-T-I-C-I! La ricetta di Sal De Riso non ha disatteso le aspettative.
   Quarto. Per San Valentino ho realizzato un minialbum molto romantico, in modo da avere sempre un'arma a mia disposizione tutte le volte in cui Archimede dirà che sono acida. 
   Quinto. Dalle mie mani è nato un costume di Gufetta dei PJ Mask davvero, ma davvero, bellissimo. Come al solito non credevo abbastanza nelle mie capacità, potrei essere una discreta sartina, se mi impegnassi.
E poi.

Ho letto

1) Io che amo solo te di Luca Bianchini;
2) Memorie dal sottosuolo di Fedor Dostoevskji (spoiler: è stata una faticaccia riuscire ad arrivare alla fine).

Ho visto

1) Un ragazzo d'oro;
2) Si accettano miracoli;
3) Lo stagista inaspettato (aggiunto alla lista di film da vedere dopo aver letto questo post di Zelda, post bellissimo, tra l'altro).

Ho camminato

A giudicare dal mio contapassi ho percorso 32 chilometri, forse troppo pochi, visto che la bilancia segna sempre quei chili lì. Se continuo così non credo che alla fine di agosto riuscirò a raggiungere l'#obiettivovestitorosso e questo significherà che dovrò stressarmi giornate intere per trovarne un altro. Oh no.

Ho pensato

Che se dovessi ritrovarmi a vivere una non vita vorrei poter decidere di non viverla più. Qui, in Italia.
Che aborto ed eutanasia non sono omicidi.
Che la libertà di scelta fa di uno Stato uno Stato libero e laico.
Che "la sinistra del Pd" si è staccata dal Pd con un paio d'anni di ritardo, per i miei gusti.
Che non so se questo ritardo, alla fine, sarà ininfluente.
Che no, penso proprio di no.
Che il male più grande della sinistra italiana è la sinistra stessa.
Che sì, Renzi non ha fatto quasi niente che io abbia apprezzato, ma davvero per questo dovrei affidarmi ai soliti D'Alema che fanno e disfano partiti così, come capita, secondo calcoli poco interessati ai nostri guai?
Che vorrei farmi piacere la politica.
Che, anzi, la politica mi piace già, ma i politici mi fanno venire strane reazioni allergiche.
Che in fondo essere di sinistra non significa niente di tutto quello che quelli di sinistra stanno facendo.
Che basterebbe che la sinistra difendesse i più deboli.
Che non pensasse a riempirsi le tasche.
Che lottasse per la concreta realizzazione di un'etica delle pari opportunità.
Che c'è ancora un uomo politico che mi piace, lo stesso che mi piaceva tre o quattro anni fa.
Che io sono coerente perché lo è anche lui.
Che mi piace quello che pensa e quello che dice Pippo Civati.
Che magari, chissà, forse sarà Possibile.
E che ho voglia di non essere indifferente come lo sono stata negli ultimi mesi.

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