Il mese dell'Ely // Gennaio 2017

C'era una volta gennaio e le sue tante belle idee in testa, ché lui arriva così, con un fardello di buone intenzioni che, nelle migliore delle ipotesi, non arrivano nemmeno a marzo. Per il momento, nel mio caso, resistono. Evviva!

Ci sto provando. 

Ci sto provando davvero a essere meno sconclusionata di quello che sono stata finora. 
Per esempio ho comprato l'ebook di Francesca Baldassarri, Vendere Handmade, per essere anche più concreta nel mio percorso. L'ho letto, sottolineato, ho capito che mi mancano all'incirca un milione di cose: non ho un vero prodotto, per cominciare. Sì, so fare molte cose, ma questo non significa avere un prodotto vendibile. 
Quello in basso a destra è il cuore sacro di Enrica Mannari, colorato da me per il suo progetto #piccoligesti2017.
#alcentrodelmiocuore2017
Il primo passo da fare, per me, è questo. E sto iniziando non tanto a produrre, quanto a scegliere una strada su cui camminare con più consapevolezza e con maggior convinzione.
Credo di aver individuato l'area su cui ho intenzione di concentrarmi: la carta
Mi piacerebbe riuscire ad avere una mia cartoleria di campagna, così la sto dipingendo nella mia testa e più la penso più mi sembra già di averla. 

Pare sia una tecnica che usano anche gli sportivi quella di chiudere gli occhi e ripetere nella testa mille volte il movimento che da lì a poco dovrà compiere anche il corpo; pare che aiuti poi, che quando la mente sa anche il corpo funziona meglio.

Insomma, gennaio è stato molto mentale, per me, ma da febbraio farò funzionare molto di più le mani: quelle mani che ho messo al centro del cuore sacro di Enrica Mannari, colorato da me per il suo progetto  #piccoligesti2017.
Tralasciando gli improvvisi sogni da artigiana, a gennaio ho fatto anche altro.

Ho letto:

3) Vendere handmade di Francesca Baldassarri;
4) Le mie ultime parole, lettere dalla Shoah a cura di Zwi Bacharach.
Sugli ultimi due libri scriverò presto le mie impressioni, ma intanto posso ben festeggiare perché dopo mesi e mesi di crisi da lettrice ho ripreso a leggere e sono superfelicissima.

Ho visto:

1) Belle e Sebastien;
2) Vento di primavera;
3) Le verità nascoste;
4) Storia di una ladra di libri;
5) Pretty woman;
6) Serafino;
7) Balla coi lupi.


Sono andata

Io e Archimede ci siamo avventurati in un'unica gita, in questo gennaio freddo e sonnacchioso. Siamo stati a Civita di Bagnoregio, la città che muore. Molto particolare, molto scenica, molto turistica. 
Ha messo alla prova le mie vertigini col ponte d'accesso, ma tutto sommato non mi ha proprio entusiasmata. Me l'aspettavo più curata, più rifinita, più sistemata.
Molto carino, invece, il borgo di Torre Alfina, che abbiamo per caso trovato lungo la strada. Ho adocchiato il suo castello da lontano e ho deciso che volevo andarci. È stata una visita veloce, ma d'impatto: probabilmente sarà protagonista anche di una delle prossime puntate della mia rubrica Guarda bello!.

Ho camminato

Secondo il mio contapassi a gennaio ho percorso ben 37 chilometri, divisi in 13 passeggiate, che ho sempre documentato sul mio profilo Instagram, tanto per rendere la fatica più sopportabile. 
Ai miei poderosi sforzi fisici ho assegnato due hashtag addirittura:
1) #lepasseggiatedellEly, che sarà sempre valido anche in futuro;
2) #obiettivovestitorosso, che spero di eliminare quando ad agosto, dopo aver perso un tot di chili al momento non quantificati, finalmente per il matrimonio di mia cugina riuscirò a mettere quel vestito rosso che adesso mi fa sembrare più un salsicciotto che altro.

Ho pensato

Che avrei voluto un po' di neve vera, non solo un paio di imbiancatine.
Che avremmo potuto fare a metà con l'Abruzzo.
Che il terremoto non finisce più e ho paura, anche se non sono di Amatrice.
Che è stato un mese di disgrazie.
Che chi fa bene il suo lavoro non dovrebbe essere definito eroe.
Che alcune catastrofi non si possono evitare, ma altre sì.
Che Trump alla Casa Bianca, per esempio, si poteva evitare.
Che Obama già mi manca.
Che se andassimo alle elezioni, e ci vorrei andare, non saprei chi votare.
Che di buono nelle scuole non ci sarà mai niente.
Che se basterà la media del 6 per essere ammessi agli esami un 10 a ginnastica permetterà di avere 2 a matematica (a me sarebbe interessata la possibilità contraria).
Che questo non va affatto bene.
Che la vita è tutta una ruota che gira, davvero.
Che nemmeno dieci giorni dopo aver accolto la piccola Olly, così bella da sembrare un peluche, abbiamo dovuto dire addio all'improvviso alla Nebbia, cane grande e seria. 
Che i cani vivono troppo poco.
Che ogni volta è uno strazio.
Che mi piacerebbe essere sepolta come lei, tra gli ulivi, lì dove amava tanto stare: lei, cagnolona libera e solitaria, come me.

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