Ode alla mia macchina da cucire

Dedico questo post alla mia più fidata compagna di viaggio, la mia macchina da cucire.
Lei è stata la prima davvero mia, l'unica per ora, ma chissà per quanto ancora.
L'ho trovata sotto l'albero di Natale tre anni fa e da allora ha lavorato sempre, un po' ogni giorno.

Ho imparato a cucire usando una macchina di mia mamma, presa decenni fa da lei coi punti Coop, non cucivo molto prima di Alice e prima del Covid.
Quando mia figlia era piccola però ho trovato in lei la preziosa alleata alla mia sanità mentale, è stata lei a donarmi piccole ore di svago mentre Alice dormiva, è stata lei a ricordarmi di essere sì una mamma, ma anche, ANCORA, molto altro.

Ho smesso di riporla nella scatola, perché anche quei due minuti di tempo erano diventati per me preziosi.

La mia macchina da cucire mi ha ridonato me stessa, il luccichio negli occhi e la possibilità di sognare e di realizzarlo, quel sogno.

Quello che so l'ho imparato da sola, non ho seguito corsi, ma un giorno mi piacerebbe farlo, affiancare alla pratica e al mio andare un po' a naso e a tentativi anche la teoria.

Io e la mia macchina da cucire abbiamo sfornato centinaia di libri di stoffa e ogni volta è stato emozionante come la prima.

Sarò sentimentale ma io, alla mia prima macchina da cucire, lo dichiaro senza problemi, voglio davvero un gran bene.

🌟 Il sogno ci attende, noi ci rimettiamo a lavorare.

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