LE FRASI CHE HO SOTTOLINEATO LEGGENDO IL ROMANZO DI Jack Kerouac "Sulla strada" (QUI LA RECENSIONE DEL LIBRO).
Le uniche persone che esistono per me sono i pazzi, i pazzi di voglia di vivere, di parole, di salvezza, i pazzi del tutto e subito, quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità, ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi d'artificio.
Non c'era posto dove andare se non dappertutto, non c'era altro da fare che vagare sotto le stelle.
Oltre le strade sfavillanti c'era il buio e oltre il buio il West. Dovevo andare.
Avrei voluto salire sul suo autobus. Ebbi una fitta al cuore, come tutte le volte che vedevo una ragazza che amavo andare nella direzione opposta alla mia in questo mondo troppo grande.
Dissi a Terry che me ne andavo. Lei ci aveva pensato tutta la notte ed era rassegnata. Mi baciò senza emozione nel vigneto e si allontanò lungo un filare. Dopo una dozzina di passi ci girammo, perché l'amore è un duello, e ci guardammo per l'ultima volta.
E poi via verso la dolce vita, perché è arrivato il momento e noi sappiamo sempre quando è arrivato il momento, noi sentiamo il tempo!
Quando conoscevo ima ragazza nuova la prima cosa a cui pensavo era che tipo di moglie sarebbe stata. (...) «Voglio sposarmi» dissi a Dean e Marylou, «voglio sposare una ragazza con cui riposare l'anima e invecchiare dolcemente. Non si può andare avanti sempre così...con questa frenesia, questo correre avanti e indietro. Dobbiamo andare da qualche parte, trovare qualcosa.»
Restammo seduti senza sapere cosa dire; non c'era più niente di cui parlare. La sola cosa da fare era andare.
La sola cosa che ci fa spasimare nei giorni della vita, che ci fa sospirare e gemere e ci procura dolci nausee di tutti i tipi, è il ricordo di una felicità perduta, probabilmente sperimentata nell'utero materno, che può riprodursi soltanto nella morte.
Ci sono troppe cose che mi piacciono e mi confondo e mi perdo a correre da una stella cadente all'altra fino allo sfinimento. (...) Non avevo niente da offrire a nessuno tranne la mia confusione.
Io non sapevo cosa mi stesse succedendo, e all'improvviso mi resi conto che si trattava solo dell'erba che stavamo fumando; Dean ne aveva comprata un po' a New York. Mi faceva credere che tutto stesse per succedere: il momento in cui si capisce che tutto, tutto è deciso per sempre.
Eravamo tutti felici, ci rendevamo conto che ci stavamo lasciando alle spalle confusione e assurdità per compiere l'unica e nobile funzione che avevamo a quel tempo, andare. E come andavamo!
Vedemmo l'intero Paese come un'ostrica sul punto di aprirsi per noi; e dentro c'era la perla, dentro c'era la perla.
Old Bull Lee faceva l'insegnante, e a buon diritto, si può dire, perché passava tutto il tempo a imparare; e le cose che imparava erano quelle che considerava e chiamava «i fatti della vita»; le imparava non solo per necessità, ma per scelta.
Cos'è quella sensazione che si prova quando ci si allontana in macchina dalle persone e le si vede recedere nella pianura fino a diventare macchioline e disperdersi? - è il mondo troppo grande che ci sovrasta, è l'addio.
Marylou osservava Dean come aveva fatto per tutto il viaggio da un capo all'altro del continente e ritorno, con la coda dell'occhio, con un'aria triste, cupa, come se volesse staccargli la testa e nasconderla nell'armadio, un amore dolente e invidioso per uno che era così straordinariamente se stesso, tutto rabbia e sdegno e incoerenza, un sorriso di tenero affetto ma anche di sinistra invidia che mi spaventava, un amore che non avrebbe mai dato frutti, lo sapeva bene, perché quando guardava quella faccia scarna, la mascella inerte e l'espressione compiaciuta e noncurante da maschio, capiva che era assolutamente pazzo.
Dove andare? Cosa fare? E perché? (...) La banda di matti che eravamo continuava ad andare, sempre avanti.
Dovevamo ancora andare lontano. Ma che importava, la strada è la vita.
«Noi due insieme, Sal, potremmo girare il mondo intero con una macchina come questa perché è chiaro, amico mio, basta seguire la strada e prima o poi si fa il giro del mondo.»
«Sal, dobbiamo andare e non fermarci mai finché arriviamo.»
«Finché arriviamo dove, amico?»
«Non lo so, ma dobbiamo andare.»
Poi la terra finì, c'era solo l'Oceano Atlantico e fummo costretti a fermarci. Ci stringemmo la mano e decidemmo di essere amici per sempre.
Se volete leggere i miei pensieri sul libro vi rimando a questo post!
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