In questa ultima settimana non ho frequentato molto né il mio né i vostri blog.
Da domani però ritorna tutto alla normalità , nel frattempo mi scuso per aver semplicemente programmato post già scritti in precedenza, senza nemmeno rispondere ai commenti.
Buona domenica!
2- Manoscritti famosi. Dal
Mille e una notte al
Piccolo principe, pagine di opere celebri come le hanno scritte gli autori. Mi ha colpito il modo in cui questa raccolta di "manoscritti famosi" è stata introdotta:
Tra le molte cose che sono cambiate con la diffusione dei computer, ci sono sicuramente anche i modi della produzione e della fruizione della scrittura. Ogni tanto succede di dover scrivere qualche cosa a mano: a chi è uscito dalla scuola da un po’ di anni e non ha bisogno di usare la penna e la carta per lavoro, sarà capitato – ai redattori del Post è successo – di provare una sensazione di leggero disagio, una difficoltà che non si credeva di avere quando si comincia a scrivere a mano.
Farò in modo, giuro e stragiuro, di non avere mai questo tipo di disagio.
3- Se le principesse Disney avessero Instagram. Per la serie, ancora, del Non-ho-Instagram-ma-quanto-mi-piacciono-queste-ipotesi-assurde! Sempre a proposito della Disney, vi rimando anche a un link (clic) in cui potrete ammirare come diventano i personaggi maschili dopo essere passati dal barbiere.
Durante il suo periodo di inviato a Kabul, il fotografo Lalage Snow ha avviato un progetto intitolato "We Are The Not Dead" (Noi siamo i Non Morti): i ritratti di alcuni soldati inglesi prima, durante e dopo il loro impiego in Afghanistan. La giustapposizione di tre pannelli permette di osservare i cambiamenti fisici di questi giovani in tempo di guerra [via lalagesnow.photoshelter.com].
5- La Shoah disegnata da una dodicenne. La dodicenne è Helga Weissová, sopravvissuta all'Olocausto. A 12 anni fu deportata ad Aushwitz e a Mauthausen, dove iniziò a disegnare quello che vedeva. Solo a 84 anni ha reso pubblici quei disegni. Senza cambiare argomento, segnalo anche
il link dell'intervista di Enzo Biagi a Primo Levi, andata in onda nel 1982.
Anche a me hanno scioccata quelle foto del prima e del dopo: la guerra ti riplasma il volto che non è solo sinonimo di stanchezza e precarietà (vedi Ungaretti), ma soprattutto di traumi mentali.
RispondiEliminaIl libro dell'Einaudi l'avevo visto circolare, ma non conoscevo questa storia grafica.
Buona domenica, Eli!
Apprezzo molto la tua rubrica.
Quei tre volti messi uno a fianco all'altro rendono molto bene l'idea. Sono più efficaci di mille parole.
Eliminaadoro quando la domenica mi fai scoprire queste cose sulle principesse disney!
RispondiEliminaSono troppo belle!!!
EliminaLa faccia del soldato l'avevo vista, scioccante...
RispondiEliminaBelle le ombre cinesi, molto commoventi!
La chicca delle principesse Disney era piaciuta tanto anche a me... :-)
Vorrei saper fare almeno un gatto decente con le ombre cinesi, invece niente, a me escono solo sgorbi. Come persone "normali" riescano a fare cose meravigliose come quelle del video per me resta un mistero.
Elimina