Sempre di domenica #21



In questa ultima settimana non ho frequentato molto né il mio né i vostri blog. 




Da domani però ritorna tutto alla normalità, nel frattempo mi scuso per aver semplicemente programmato post già scritti in precedenza, senza nemmeno rispondere ai commenti. 




Buona domenica!






1- Attraction by the Shadow Theatre Group. Una commovente storia d'amore raccontata con le ombre cinesi. Ringrazio Maris per avermi fatto scoprire questo video.




2- Manoscritti famosi. Dal Mille e una notte al Piccolo principe, pagine di opere celebri come le hanno scritte gli autori. Mi ha colpito il modo in cui questa raccolta di "manoscritti famosi" è stata introdotta:

Tra le molte cose che sono cambiate con la diffusione dei computer, ci sono sicuramente anche i modi della produzione e della fruizione della scrittura. Ogni tanto succede di dover scrivere qualche cosa a mano: a chi è uscito dalla scuola da un po’ di anni e non ha bisogno di usare la penna e la carta per lavoro, sarà capitato – ai redattori del Post è successo – di provare una sensazione di leggero disagio, una difficoltà che non si credeva di avere quando si comincia a scrivere a mano.




Farò in modo, giuro e stragiuro, di non avere mai questo tipo di disagio. 




3- Se le principesse Disney avessero Instagram. Per la serie, ancora, del Non-ho-Instagram-ma-quanto-mi-piacciono-queste-ipotesi-assurde! Sempre a proposito della Disney, vi rimando anche a un link (clic) in cui potrete ammirare come diventano i personaggi maschili dopo essere passati dal barbiere.




4- La faccia del soldato: prima, durante e dopo la guerra. Forse è banale dirlo, ma queste foto mi hanno lasciata un po' scioccata. La differenza tra il prima e il dopo, in un lasso di tempo limitatamente breve, è davvero impressionante.

Durante il suo periodo di inviato a Kabul, il fotografo Lalage Snow ha avviato un progetto intitolato "We Are The Not Dead" (Noi siamo i Non Morti): i ritratti di alcuni soldati inglesi prima, durante e dopo il loro impiego in Afghanistan. La giustapposizione di tre pannelli permette di osservare i cambiamenti fisici di questi giovani in tempo di guerra [via lalagesnow.photoshelter.com].




5- La Shoah disegnata da una dodicenne. La dodicenne è Helga Weissová, sopravvissuta all'Olocausto. A 12 anni fu deportata ad Aushwitz e a Mauthausen, dove iniziò a disegnare quello che vedeva. Solo a 84 anni ha reso pubblici quei disegni. Senza cambiare argomento, segnalo anche il link dell'intervista di Enzo Biagi a Primo Levi, andata in onda nel 1982.


6 comments

  1. Anche a me hanno scioccata quelle foto del prima e del dopo: la guerra ti riplasma il volto che non è solo sinonimo di stanchezza e precarietà (vedi Ungaretti), ma soprattutto di traumi mentali.
    Il libro dell'Einaudi l'avevo visto circolare, ma non conoscevo questa storia grafica.
    Buona domenica, Eli!
    Apprezzo molto la tua rubrica.

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    1. Quei tre volti messi uno a fianco all'altro rendono molto bene l'idea. Sono più efficaci di mille parole.

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  2. adoro quando la domenica mi fai scoprire queste cose sulle principesse disney!

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  3. La faccia del soldato l'avevo vista, scioccante...
    Belle le ombre cinesi, molto commoventi!
    La chicca delle principesse Disney era piaciuta tanto anche a me... :-)

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    1. Vorrei saper fare almeno un gatto decente con le ombre cinesi, invece niente, a me escono solo sgorbi. Come persone "normali" riescano a fare cose meravigliose come quelle del video per me resta un mistero.

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