Una lunga storia epistolare.
Questo post è apparso originariamente sul mio vecchio blog, Scarabocchi di pensieri, nell'ottobre 2012.
Un errore e la vita di due persone cambia. Emmi aveva una felice vita coniugale quando, per disdire l'abbonamento a una rivista, sbaglia una lettera nell'indirizzo email del destinatario. E sbaglia una volta, due volte, tre volte. Alla fine il destinatario non voluto, un certo Leo Leike, le risponde facendole notare l'errore.
Quello sbaglio di Emmi è la scintilla che fa scattare una lunga corrispondenza tra i due, lunga un paio d'anni. Emmi e Leo si mandano un numero spropositato di email al giorno, parlano di tutto e di niente. I loro pensieri e le loro emozioni fluiscono attraverso le parole, ma in realtà non si conoscono.
Emmi sa come scrive Leo, sa che se baciasse come scrive si farebbe baciare volentieri da lui. Sa che Leo studia come il linguaggio delle email si lega ai sentimenti. Sa che Leo è un uomo "solo", appena uscito da una storia d'amore piuttosto tormentata. Leo sa che Emmi è sposata e che lo è felicemente, come dice lei.
Emmi non sa che faccia ha Leo, non sa com'è il suo sorriso o come sono le sue mani. Leo non sa se Emmi è bionda o mora, se ha il seno grande oppure no.
La loro corrispondenza continua per mesi e anni, alternando fasi in cui uno dei due vorrebbe incontrare l'altro, ma l'altro, ovviamente, no. Perciò Emmi e Leo continuano a scriversi, senza mai vedersi. Col passare del tempo però quella che era una bella, e strana, amicizia diventa qualcosa di molto più simile a un amore forse, sicuramente a un'attrazione. Emmi è gelosa delle donne che incontra Leo e Leo continua a chiederle del suo matrimonio, se va ancora tutto bene oppure no. E perché se va tutto bene lei ha bisogno di scrivere continuamente a lui?
Passa il tempo, Emmi si rifugia in questa corrispondenza che le tiene la mente occupata e l'allontana da suo marito e dai suoi due figli ereditati, Leo vorrebbe di più da lei, ma dentro di sé sa che non ci sarà mai storia tra loro due, niente di reale. Niente di vero. Soprattutto niente di duraturo. È per questo, per staccarsi da lei, verso cui ormai prova una vera e propria dannosissima dipendenza, che decide di accettare un lavoro a Boston, al di là dell'oceano, e di chiudere la sua casella di posta elettronica. Per archiviare questa corrispondenza. Per dimenticare Emmi e il suo modo, così eccitante, di scrivere.
Decidono di darsi un'ultima possibilità. Un primo e ultimo incontro, per guardarsi in faccia e dirsi addio. Sono passate 190 pagine di email e finalmente Emmi e Leo si incontreranno. Quello che succederà è evidente. Emmi ha voglia di Leo e Leo ha palesemente voglia di Emmi. Sarà un addio passionale, il loro. Una notte insieme e poi neanche più un'email.
In realtà non ci sarà nessun incontro. Emmi sta per uscire di casa quando capisce che suo marito sa tutto di questo suo gioco, di tutte le email, di Leo. Emmi si sente gelare e decide di non andare. Leo elimina il suo indirizzo email.
Tra i due è finita.
Il romanzo è carino, scorre via in fretta, in un crescendo di emozioni che pagina dopo pagina, email dopo email, diventano sempre più intime e piene di attrazione reciproca, anche se talvolta negata e ignorata. L'unico tasto dolente, per il mio gusto personale, è il finale. Emmi e Leo non si incontrano mai. Io stavo aspettando da centinaia di pagine il momento in cui avrebbero incrociato gli sguardi, il momento in cui si sarebbero sorrisi e baciati e avrebbero dato sfogo a tutta la loro voglia di vedersi e stringersi. Invece niente. La storia termina con un punto messo da Leo che, giustamente, capisce che è sbagliato vivere ossessionato dal pensiero di una donna che non sa nemmeno che faccia ha.
Per quanto mi riguarda è un finale in sospeso. Possibile che si possa tagliare di punto in bianco il legame con una persona che abbiamo frequentato quotidianamente per anni, anche se solo virtualmente? Emmi davvero ha questa felice vita coniugale che dipinge? Non le manca forse qualcosa? Non le mancherà Leo ora che non c'è più nemmeno tra le sue email ricevute? E Leo saprà sul serio dimenticare Emmi e Vienna e ricominciare oltre l'Atlantico?
Per fortuna ho scoperto che, dopo il successo inaspettato di questo romanzo, Daniel Glattauer ne ha scritto il seguito, intitolato La settima onda. Devo trovarlo e leggerlo. Devo sapere che cosa succede oltre le 191 pagine di Le ho raccontato del vento del Nord.
Se volete leggere le frasi che ho sottolineato leggendo il libro vi rimando a questo post!
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